La sala era piena e le persone sono rimaste entusiaste. Fortunatamente ho trovato parenti dei caduti.
Tutto utilissimo per completare al meglio la mia ricerca.
Grazie a tutti Voi presenti!
PRESENTAZIONE A MONTICELLO CONTE OTTO (VI)
La sala era piena e le persone sono rimaste entusiaste. Fortunatamente ho trovato parenti dei caduti.
Tutto utilissimo per completare al meglio la mia ricerca.
Grazie a tutti Voi presenti!
"... perchè ho fatto una scoperta incredibile. I miei genitori e tutti i miei parenti più vecchi sono nati a Padova e provincia. Un mio collega ..... panificatore ha comperato il suo libro e trovando il mio cognome me lo ha fatto vedere. Ho chiamato i miei genitori e dopo varie consultazioni sono tutti vecchi i miei parenti abbiamo scoperto che si tratta di un mio parente...... ufficiale pilota dell'aeronautica militare. Ma cosa che non credevo ha una tomba al cimitero di Vicenza tra i caduti della guerra ...... Grazie, ora vado a fotografare ... " Mattia da Padova (PD) ma che vive a Vicenza (VI).
"... io sono di Modena ma con natali vicentini. Mio nonno di Mossano disperso in Russia. Grazie per il grandissimo lavoro svolto". Dario da Modena (MO) ma nato a Vicenza (VI).
"... oggi mi sono andato in libreria a Bassano del Grappa per guardare il siuo volume, .... dopo 15 minuti l'ho acuistato perchè non avevo ancora smesso di cercare cognomi di amici, parenti e altro. Mi complimento per l'elevatissimo numero di nomi, date, luoghi. Ho trovato la sua mail nelle prime pagine, se troverò degli errori o anomalie sarà mia premura scriverLe. Complimenti ..... " Francesco da Campese (VI).
" ...ho trovato nel suo libro i nomi dei caduti del bombardamento a Bassano del Grappa. Purtroppo vedo che i nominativi sono incompleti. Sono felice di aiutarla allegando i dati delle due ragazze morte. Una di quelle ragazze sarebbe diventata mia zia. Gradirei che il mio nominativo sia riportato nelle note della nuova edizione per ...." Valeriano da Bassano del Grappa (VI).
Questa volta a ringraziare sono io.
Riassunto della mail inviato al signor Ruggero D.Z. nato a Bassano del Grappa (VI) ma ora residente a Pove (VI).
"Grazie Ruggero per avermi riportato 14 piccoli errori presenti nei caduti di Bassano del Grappa ed ex comuni limitrofi. Ti ringrazio per la precisione e i dettagliati allegati che mi hai inviato. Grazie!"
Hanno un nome e un luogo di morte gli 11mila vicentini caduti nella Seconda Guerra Mondiale
Oltre undicimila vicentini caduti durante la Seconda Guerra Mondiale hanno ora un nome e un luogo di morte grazie all’immenso lavoro di ricerca di Fabrizio Scabio riportato nel volume “Vicenza in guerra”. Una ricerca storica che ha richiesto l’intreccio di molte fonti, la consultazione di circa 516.000 fogli dei ruoli matricolari tra il 1890 e il 1928 e la comparazione con le liste di leva degli stessi anni.
Quasi dieci anni di lavoro da solo e in equipe per il professor Scabio, per scovare, dare un nome, un reggimento e un luogo di morte ad una infinità di soldati e di civili che persero la vita durante il secondo conflitto mondiale, tra il 1940 e il 1945, ma anche i caduti nei vari fronti di scontro dal 1935, come Albania, Grecia, Russia, Africa settentrionale e orientale, i caduti dell’aeronautica e della marina, i caduti nei campi di lavoro e di sterminio (tedeschi, polacchi e austriaci), quelli di battaglie meno note nella Repubblica Ceca, in India, in Sud Africa e in Centro Africa.
“Vicenza in guerra” verrà presentato venerdì 10 gennaio alle 16 nella sala consiglio di palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza. L’incontro è organizzato da Unuci Vicenza/Bassano del Grappa con il patrocinio di Provincia di Vicenza, Comune di Vicenza e Regione Veneto. Oltre all’autore Fabrizio Scabio interverranno il generale Amedeo Sperotto e Gianni Periz, presidente della Fondazione 3 Novembre, moderati dal presidente Unuci Umberto Rizzo. Porteranno il saluto il presidente della Provincia Andrea Nardin, il sindaco del Comune Giacomo Possamai e un rappresentante della Regione Veneto delegato dal presidente Luca Zaia.
Obiettivo della ricerca è ricordare tutti i caduti, civili e militari, indistintamente dal luogo di morte, dalla loro appartenenza sociale o credo politico e religioso. Uno stimolo per i Comuni vicentini ad aggiornare le targhe commemorative poste a memoria dei concittadini scomparsi durante il conflitto. Un aiuto a tante famiglie che non hanno avuto nessuna notizia certa dei cari scomparsi in battaglia o dispersi nelle operazioni o morti nei bombardamenti.
Un modo, spiega l’autore, per rendere omaggio a tutte queste persone che persero la loro vita, alcuni seguendo i propri ideali, altri costretti, altri vittime inermi di una guerra spaventosa. “Vicenza in guerra” è edito da Input Edizioni. L’ingresso alla presentazione è libero.
Vicenza in guerra dà un nome a 11.000 caduti
Presentazione venerdì 10.1.25 ore 16 palazzo Nievo
“Vicenza in guerra” restituisce un nome e una storia a oltre 11mila caduti vicentini (1935-1945). Presentazione del volume a palazzo Nievo venerdì 10 gennaio alle 16. Ingresso libero.
Oltre undicimila vicentini caduti durante la seconda guerra mondiale hanno ora un nome e un luogo di morte grazie all’immenso lavoro di ricerca di Fabrizio Scabio riportato nel volume “Vicenza in guerra”.
Una ricerca storica che ha richiesto l’intreccio di molte fonti, la consultazione di circa 516.000 fogli dei ruoli matricolari tra il 1890 e il 1928 e la comparazione con le liste di leva degli stessi anni.
Vicenza in guerra
Quasi 10 anni di lavoro da solo e in equipe per il prof. Scabio, per scovare, dare un nome, un reggimento e un luogo di morte ad una infinità di soldati e di civili che persero la vita durante il secondo conflitto mondiale, tra il 1940 e il 1945, ma anche i caduti nei vari fronti di scontro dal 1935, come Albania, Grecia, Russia, Africa settentrionale e orientale, i caduti dell’aeronautica e della marina, i caduti nei campi di lavoro e di sterminio (tedeschi, polacchi e austriaci), quelli di battaglie meno note nella Repubblica Ceca, in India, in Sud Africa e in Centro Africa.
“Vicenza in guerra” verrà presentato venerdì 10 gennaio alle 16 nella sala consiglio di palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza. L’incontro è organizzato da Unuci Vicenza/Bassano del Grappa con il patrocinio di Provincia di Vicenza, Comune di Vicenza e Regione Veneto.
Oltre all’autore Fabrizio Scabio
Interverranno il generale Amedeo Sperotto e Gianni Periz, presidente della Fondazione 3 Novembre, moderati dal presidente Unuci Umberto Rizzo. Porteranno il saluto il presidente della Provincia Andrea Nardin, il sindaco del Comune Giacomo Possamai e un rappresentante della Regione Veneto delegato dal presidente Luca Zaia.
Obiettivo della ricerca è ricordare tutti i caduti, civili e militari, indistintamente dal luogo di morte, dalla loro appartenenza sociale o credo politico e religioso.
Uno stimolo per i Comuni vicentini ad aggiornare le targhe commemorative poste a memoria dei concittadini scomparsi durante il conflitto. Un aiuto a tante famiglie che non hanno avuto nessuna notizia certa dei cari scomparsi in battaglia o dispersi nelle operazioni o morti nei bombardamenti.
Un modo, spiega l’autore, per rendere omaggio a tutte queste persone che persero la loro vita. Alcuni seguendo i propri ideali, altri costretti, altri vittime inermi di una guerra spaventosa.
“Vicenza in guerra” è edito da Input Edizioni.
L’ingresso alla presentazione è libero.
Vicenza in guerra dà un nome a 11.000 caduti - Vicenzareport
VICENZA IN GUERRA
Un libro di Fabrizio Scabio sui caduti militari e civili durante il secondo conflitto mondiale
Un libro, questo di Fabrizio Scabio, che è una ricerca storica importante che ha richiesto l’intreccio di molte fonti, la consultazione di circa 516,000 fogli dei ruoli matricolari tra il 1890 e il 1928 e la comparazione con le liste di leva degli stessi anni.
Quasi 10 anni di lavoro per scovare, dare un nome, un reggimento e un luogo di morte a una infinità di soldati e di civili che persero la vita durante il secondo conflitto mondiale tra il 1940 e il 1945. Per ricordare tutti i caduti, indistintamente dal luogo di morte, dalla loro appartenenza sociale o credo politico e religioso. Uno stimolo per i nostri comuni e la città ad aggiornare le targhe commemorative poste a memoria delle nostre genti scomparse durante il conflitto.
Uno stimolo per i professori a raccontare la recente storia dell’Italia partendo dalle dediche alle vie della nostra città e dei nostri Comuni. Un aiuto a tutte quelle famiglie che non hanno avuto nessuna notizia certa dei cari scomparsi in battaglia o dispersi nelle operazioni o morti nei bombardamenti.
Anche in quelle battaglie poco conosciute nei vari fronti di scontro come Albania, Grecia, Russia, Africa settentrionale e orientale; i caduti dell’aeronautica e della marina, i caduti nei campi di lavoro e di sterminio (Tedeschi, Polacchi e Austriaci) ma anche della Repubblica Ceca, dell’India, del Sud Africa e del Centro Africa.
Un modo per rendere omaggio a tutte queste persone che persero la loro vita, alcuni seguendo i propri ideali, altri costretti, altri vittime inermi di una guerra spaventosa.
Vicenza in guerra, le storie di 11mila caduti vicentini in un libro.
Presentazione in provincia
Oltre undicimila vicentini caduti durante la seconda guerra mondiale hanno ora un nome e un luogo di morte grazie all’immenso lavoro di ricerca di Fabrizio Scabio riportato nel volume “Vicenza in guerra”.
Una ricerca storica che ha richiesto l’intreccio di molte fonti, la consultazione di circa 516.000 fogli dei ruoli matricolari tra il 1890 e il 1928 e la comparazione con le liste di leva degli stessi anni.
Quasi 10 anni di lavoro da solo e in equipe per Scabio, per scovare, dare un nome, un reggimento e un luogo di morte ad una infinità di soldati e di civili che persero la vita durante il secondo conflitto mondiale, tra il 1940 e il 1945, ma anche i caduti nei vari fronti di scontro dal 1935, come Albania, Grecia, Russia, Africa settentrionale e orientale, i caduti dell’aeronautica e della marina, i caduti nei campi di lavoro e di sterminio (tedeschi, polacchi e austriaci), quelli di battaglie meno note nella Repubblica Ceca, in India, in Sud Africa e in Centro Africa.
“Vicenza in guerra” verrà presentato venerdì 10 gennaio 2025, alle 16 nella sala consiglio di palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza. L’incontro è organizzato da Unuci Vicenza/Bassano del Grappa con il patrocinio di Provincia di Vicenza, Comune di Vicenza e Regione Veneto. Oltre all’autore Fabrizio Scabio interverranno il generale Amedeo Sperotto e Gianni Periz, presidente della Fondazione 3 Novembre, moderati dal presidente Unuci Umberto Rizzo. Porteranno il saluto il presidente della Provincia Andrea Nardin, il sindaco del Comune Giacomo Possamai e un rappresentante della Regione Veneto delegato dal presidente Luca Zaia.
Obiettivo della ricerca è ricordare tutti i caduti, civili e militari, indistintamente dal luogo di morte, dalla loro appartenenza sociale o credo politico e religioso.
Uno stimolo per i Comuni vicentini ad aggiornare le targhe commemorative poste a memoria dei concittadini scomparsi durante il conflitto. Un aiuto a tante famiglie che non hanno avuto nessuna notizia certa dei cari scomparsi in battaglia o dispersi nelle operazioni o morti nei bombardamenti.
“Un modo – spiega l’autore – per rendere omaggio a tutte queste persone che persero la loro vita, alcuni seguendo i propri ideali, altri costretti, altri vittime inermi di una guerra spaventosa”.
Vicenza in guerra, le storie di 11mila caduti vicentini in un libro
“Vicenza in guerra” dà un nome e una storia a 11.000 caduti vicentini.
Oggi la presentazione nella sede della PROVINCIA DI VICENZA.
"Vicenza in guerra” restituisce un nome e una storia a oltre 11mila caduti vicentini (1935-1945). Oggi la presentazione del volume a palazzo Nievo.
Oltre undicimila vicentini caduti durante la seconda guerra mondiale hanno ora un nome e un luogo di morte grazie all’immenso lavoro di ricerca di Fabrizio Scabio riportato nel volume “Vicenza in guerra”.
Una ricerca storica che ha richiesto l’intreccio di molte fonti, la consultazione di circa 516.000 fogli dei ruoli matricolari tra il 1890 e il 1928 e la comparazione con le liste di leva degli stessi anni.
Quasi 10 anni di lavoro da solo e in equipe per il prof. Scabio, per scovare, dare un nome, un reggimento e un luogo di morte a un’infinità di soldati e civili che persero la vita durante il secondo conflitto mondiale, tra il 1940 e il 1945, ma anche ai caduti nei vari fronti di scontro dal 1935, come Albania, Grecia, Russia, Africa settentrionale e orientale, i caduti dell’aeronautica e della marina, i caduti nei campi di lavoro e di sterminio (tedeschi, polacchi e austriaci), quelli di battaglie meno note nella Repubblica Ceca, in India, in Sud Africa e in Centro Africa.
“Vicenza in guerra” verrà presentato oggi venerdì 10 gennaio alle 16 nella sala consiglio di palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza. L’incontro è organizzato da Unuci Vicenza/Bassano del Grappa con il patrocinio di Provincia di Vicenza, Comune di Vicenza e Regione Veneto. Oltre all’autore Fabrizio Scabio interverranno il generale Amedeo Sperotto e Gianni Periz, presidente della Fondazione 3 Novembre, moderati dal presidente Unuci Umberto Rizzo. Porteranno il saluto il presidente della Provincia Andrea Nardin, il sindaco del Comune Giacomo Possamai e un rappresentante della Regione Veneto delegato dal presidente Luca Zaia.
Obiettivo della ricerca è ricordare tutti i caduti, civili e militari, indistintamente dal luogo di morte, dalla loro appartenenza sociale o credo politico e religioso.
Uno stimolo per i Comuni vicentini ad aggiornare le targhe commemorative poste a memoria dei concittadini scomparsi durante il conflitto. Un aiuto a tante famiglie che non hanno avuto nessuna notizia certa dei cari scomparsi in battaglia o dispersi nelle operazioni o morti nei bombardamenti.
Un modo, spiega l’autore, per rendere omaggio a tutte queste persone che persero la loro vita, alcuni seguendo i propri ideali, altri costretti, altri vittime inermi di una guerra spaventosa.
«Cercavo gli zii, ho trovato 11 mila caduti vicentini e li ho trascritti tutti»
di Nicoletta Martelletto
“Vicenza in guerra” di Fabrizio Scabio restituisce una identità a militari e civili tra il 1935 e il 1945
Un lavoro titanico “Vicenza in guerra”. Ci sono voluti 10 anni ma ora l’elenco completo dei caduti vicentini, civili e militari, dal 1935 (le guerre coloniali) al 1945 (la fine del Secondo conflitto mondiale) è completo. Potrà aiutare molti a collocare nel tempo i propri avi inghiottiti nel nulla, in una tomba dimenticata, in una generico “vittima di guerra”.
Dagli archivi
Ad aver compiuto questa ricerca che nessuno aveva tentato prima, trasversale ai corpi di appartenenza e ai luoghi di bellici o di sterminio, è Fabrizio Scabio, docente alle superiori, al Pasini di Schio, che si occupa anche di sociologia e criminologia. Appassionato di ricerche storiche, si è avventurato in una impresa partendo nell’agosto 2015 dall’Archivio di Stato di Vicenza dove scartabellava per trovare notizie sugli zii, Alfredo della Régia Marina deceduto nel Mediterraneo e Marcello morto in Russia. «Parlando con alcuni ricercatori sul posto capii che per dare un luogo fisico di appartenenza allo zio caduto genericamente in Russia come mi riferivano i nonni - spiega il professore Scabio - avrei dovuto incrociare molte fonti. Moltissime fonti. Oggi posso dire che niente più mi spaventa dopo aver avuto tra le mani 516.000 fogli dei ruoli matricolari tra il 1890 e il 1928, comparandoli poi con le liste di leva degli stessi anni».
I fogli matricolari
Dal foglio matricolare dello zio Marcello scoprì che era un geniere Trt e mise insieme altre informazioni: trasferitele ai parenti, iniziò una discussione. «Ci chiedemmo insieme quante famiglie avrebbero voluto sapere notizie più precise dei caduti al fronte o anche dei morti civili e nacque così l’idea di un libro che potesse dare risposte a quanti non avevano ancora identità. I miei fogli Excel cominciarono a riempirsi di nomi e cognomi, di generalità dei genitori, di città e cimiteri. Da solo - spiega l’autore - non ce l’avrei mai fatta, me ne resi conto dopo pochi mesi. Coinvolsi un amico, Nicolò Dal Grande, e insieme passavano i sabati a trascrivere dati. Coinvolsi altri collaboratori, ma ci sembrava un progetto senza fine».
I dati persi
Nel 2019 l’incidente: il computer di Scabio dà forfait e non c’è modo di recuperare i dati. Tre anni e mezzo di lavoro buttati. La ricerca si arena, poi una funzionaria dell’Archivio di Stato contatta Scabio per avere informazioni sui caduti in Africa e da lì riparte, con i consigli di studiosi e ricercatori, l’indagine per dare un nome, un reggimento e un luogo di morte ad una infinità di uomini e donne che persero la vita tra il 1940 e il 1945, ma anche ai caduti dal 1935 sui fronti di Albania, Grecia, Russia, Africa settentrionale e orientale, ai caduti dell’aeronautica e della marina, ai caduti nei campi di lavoro e di sterminio in Germania, Polonia e Cecoslovacchia.
Alla fine sono oltre 11 mila nomi
«Spero siano tutti corretti, perché oltre a 64 database mondiali che sono stati una fonte primaria, ho letto migliaia di fogli scritti a mano, con nomi spesso storpiati, cognomi che non corrispondevano nelle anagrafi. Dal ministero della Difesa francese ho avuto anche i partigiani vicentini che hanno combattuto e sono deceduti in Francia, con Dueville che diventava Deauville o San Vito che era scritto Sanvìt».
Le curiosità
Tra le tante curiosità emerse, i caduti vicentini nella guerra di Spagna, i soldati partiti volontari per le guerre coloniali in Libia, Eritrea, Somalia, Etiopia; c’è un nuovo aggiornamento sui caduti nel bombardamenti civili a Vicenza che salgono a 712, l’elenco dei morti della Resistenza vicentina ma anche quello dei morti fascisti o presunti tali.
«Credo che molti comuni, se vorranno, potranno aggiornare i loro elenchi e anche i tanti monumenti ai caduti che sono nelle piazze - osserva Scabio - Ma il mio obiettivo ultimo era dare uno strumento a tante famiglie vicentine per conoscere le sorti dei parenti di cui genericamente spesso si parla come “morto in guerra” senza sapere né dove né come».
Recensione del Presidente della Provincia di Vicenza il Dott. Nardin Andrea.
Non un libro di storia ma un libro di Storie.
Fabrizio Scabio