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  PRESENTAZIONE A  MONTICELLO CONTE OTTO (VI)

NOGAROLE VICENTINO (VI) 

La  spiegazione di come ho iniziato la ricerca degli 11.000 caduti durante una presentazione. 



La sala era piena e le persone sono rimaste entusiaste. Fortunatamente ho trovato parenti dei caduti. 


A fine serata abbiamo dato spazio a racconti dei parenti. 

Tutto utilissimo per completare al meglio la mia ricerca. 


Grazie a tutti Voi presenti! 


Presentazione del libro "VICENZA IN GUERRA" presso salone parrocchiale don Bosco di Nogarole Vicentino (VI).

Mercoledì 12 febbraio ore 20.30 presso il salone parrocchiale don Bosco si terrà la presentazione del libro "Vicenza in guerra", una importante ricerca storica di oltre 11.000 tra militari, partigiani e vittime civili della provincia vicentina durante il secondo conflitto mondiale.

Una serata di storia e memoria dialogando con l'autore prof. Fabrizio Scabio, una riflessione in occasione dell'80° anniversario dalla fine della Seconda Guerra Mondiale (1945-2025).

Commento del lettore - Montecchio Maggiore (VI)

" ... scoprire che mio nonno è morto in Repubblica CECA è stata una gigantesca sorpresa... le mie zie ancora viventi si sono commosse. Grazie..." Mauro da Montecchio Maggiore (VI) volontario presso il Museo delle Forze Armate di Montecchio Maggiore (VI).

Commento dei lettori - Padova (PD)

 "...  perchè ho fatto una scoperta incredibile. I miei genitori e tutti i miei parenti più vecchi sono nati a Padova e provincia. Un mio collega ..... panificatore ha comperato il suo libro e trovando il mio cognome me lo ha fatto vedere. Ho chiamato i miei genitori e dopo varie consultazioni sono tutti vecchi i miei parenti abbiamo scoperto che si tratta di un mio parente...... ufficiale pilota dell'aeronautica militare. Ma cosa che non credevo ha una tomba al cimitero di Vicenza tra i caduti della guerra ...... Grazie, ora vado a fotografare ... " Mattia da Padova (PD) ma che vive a Vicenza (VI).

Commenti dei lettori - Modena (MO).

 "... io sono di Modena ma con natali vicentini. Mio nonno di Mossano disperso in Russia.  Grazie per il grandissimo lavoro svolto". Dario da Modena (MO) ma nato a Vicenza (VI). 

Commenti del lettore - Brescia (BS).

".... sapere che mio nonno è morto nell'ospedale di riserva a Vicenza per mia mamma e miei zii è stata una grande scoperta...." Giuseppe da Brescia.

Commenti dei lettori - Bassano del Grappa e dintorni (VI)

 "... oggi mi sono andato in libreria a Bassano del Grappa per guardare il siuo volume, .... dopo 15 minuti l'ho acuistato perchè non avevo ancora smesso di cercare cognomi di amici, parenti e altro. Mi complimento per l'elevatissimo numero di nomi, date, luoghi. Ho trovato la sua mail nelle prime pagine, se troverò degli errori o anomalie sarà mia premura scriverLe. Complimenti ..... " Francesco da Campese (VI).


" ...ho trovato nel suo libro i nomi dei caduti del bombardamento a Bassano del Grappa. Purtroppo vedo che i nominativi sono incompleti. Sono felice di aiutarla allegando i dati delle due ragazze morte. Una di quelle ragazze sarebbe diventata mia zia. Gradirei che il mio nominativo sia riportato nelle note della nuova edizione per ...." Valeriano da Bassano del Grappa (VI).


Questa volta a ringraziare sono io. 

Riassunto della mail inviato al signor Ruggero D.Z. nato a Bassano del Grappa (VI) ma ora residente a Pove (VI)

"Grazie Ruggero per avermi riportato 14 piccoli errori presenti nei caduti di Bassano del Grappa ed ex comuni limitrofi. Ti ringrazio per la precisione e i dettagliati allegati che mi hai inviato. Grazie!" 

Commento dei lettori - Nogarole Vicentino (VI).

".... grazie dott. Scabio. Ho scoperto che mio nonno è morto in Russia. Ho scoperto che era un artiglierie e non un alpino... " Giovanni B. alpino di Nogarole Vicentino (VI).

Commento dei lettori - Cartigliano (VI).

"... lo zio Cristofaro Rino, per tutti solo Rino abbiamo scoperto essere un morto nei balcani. Per noi era solo Rino, mai saputo il suo secondo nome e nemmeno dove potrebbe essere morto..." Francesco e Sonia da Cartigliano (VI).

Commento dei lettori - Barbarano Vicentino (VI).

"... ho scoperto che mio bisnonno Guerrino era nato a San Giovanni Ilarione, provincia di Vicenza. Sempre pensato fosse nato a Montorso". Francesca da Barbarano (VI).

Commento dei lettori - Gambellara (VI)

"..... dopo tanti anni (60) un cittadino ha svolto un'opera eccezzionale, per merito suo ho trovato il nome di tre miei parenti deceduti durante il bombardamento a Gambellara, ...sono veramente felice di averli letti e riportati nel suo libro, nessuno si era ricordato di loro.... grazie di cuore e grandissimo lavoro". Luigi da Sorio (VI).

Recensione su "ECOVICENTINO"

Hanno un nome e un luogo di morte gli 11mila vicentini caduti nella Seconda Guerra Mondiale

Oltre undicimila vicentini caduti durante la Seconda Guerra Mondiale hanno ora un nome e un luogo di morte grazie all’immenso lavoro di ricerca di Fabrizio Scabio riportato nel volume “Vicenza in guerra”. Una ricerca storica che ha richiesto l’intreccio di molte fonti, la consultazione di circa 516.000 fogli dei ruoli matricolari tra il 1890 e il 1928 e la comparazione con le liste di leva degli stessi anni.

Quasi dieci anni di lavoro da solo e in equipe per il professor Scabio, per scovare, dare un nome, un reggimento e un luogo di morte ad una infinità di soldati e di civili che persero la vita durante il secondo conflitto mondiale, tra il 1940 e il 1945, ma anche i caduti nei vari fronti di scontro dal 1935, come Albania, Grecia, Russia, Africa settentrionale e orientale, i caduti dell’aeronautica e della marina, i caduti nei campi di lavoro e di sterminio (tedeschi, polacchi e austriaci), quelli di battaglie meno note nella Repubblica Ceca, in India, in Sud Africa e in Centro Africa.

“Vicenza in guerra” verrà presentato venerdì 10 gennaio alle 16 nella sala consiglio di palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza. L’incontro è organizzato da Unuci Vicenza/Bassano del Grappa con il patrocinio di Provincia di Vicenza, Comune di Vicenza e Regione Veneto. Oltre all’autore Fabrizio Scabio interverranno il generale Amedeo Sperotto e Gianni Periz, presidente della Fondazione 3 Novembre, moderati dal presidente Unuci Umberto Rizzo. Porteranno il saluto il presidente della Provincia Andrea Nardin, il sindaco del Comune Giacomo Possamai e un rappresentante della Regione Veneto delegato dal presidente Luca Zaia.

Obiettivo della ricerca è ricordare tutti i caduti, civili e militari, indistintamente dal luogo di morte, dalla loro appartenenza sociale o credo politico e religioso. Uno stimolo per i Comuni vicentini ad aggiornare le targhe commemorative poste a memoria dei concittadini scomparsi durante il conflitto. Un aiuto a tante famiglie che non hanno avuto nessuna notizia certa dei cari scomparsi in battaglia o dispersi nelle operazioni o morti nei bombardamenti.

Un modo, spiega l’autore, per rendere omaggio a tutte queste persone che persero la loro vita, alcuni seguendo i propri ideali, altri costretti, altri vittime inermi di una guerra spaventosa. “Vicenza in guerra” è edito da Input Edizioni. L’ingresso alla presentazione è libero.

Hanno un nome e un luogo di morte gli 11mila vicentini caduti nella Seconda Guerra Mondiale - L'Eco Vicentino

Recensione su "LA PIAZZA WEB"



“Vicenza in guerra”: un nome e una storia per oltre 11mila caduti.

Il monumentale lavoro di Fabrizio Scabio restituisce identità ai vicentini caduti tra il 1935 e il 1945

Adamo Chiesa redazione@lapiazzaweb.it

Oltre 11mila vicentini caduti durante la Seconda Guerra Mondiale e nei conflitti che l’hanno preceduta, tra il 1935 e il 1945, tornano a vivere nella memoria collettiva grazie all’immenso lavoro di ricerca di Fabrizio Scabio, autore del volume “Vicenza in guerra”. L’opera, frutto di quasi dieci anni di studio, sarà presentata venerdì 10 gennaio alle ore 16 nella sala consiglio di Palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza. L’ingresso è libero.

Il progetto, organizzato da Unuci Vicenza/Bassano del Grappa con il patrocinio della Provincia, del Comune di Vicenza e della Regione Veneto, vedrà la partecipazione di personalità di rilievo. Insieme a Scabio interverranno il generale Amedeo Sperotto e Gianni Periz, presidente della Fondazione 3 Novembre, moderati dal presidente Unuci, Umberto Rizzo. Il presidente della Provincia Andrea Nardin, il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai e un rappresentante della Regione Veneto porteranno i saluti istituzionali.

Il lavoro di Scabio si distingue per la profondità dell’indagine: l’autore ha consultato oltre 516mila fogli dei ruoli matricolari tra il 1890 e il 1928, incrociandoli con le liste di leva dello stesso periodo. Questo enorme sforzo ha permesso di restituire nomi, reggimenti e luoghi di morte ai caduti, siano essi militari o civili, offrendo un ritratto completo della tragedia vissuta dai vicentini sui vari fronti di guerra.

La ricerca si estende oltre i confini noti della Seconda Guerra Mondiale, includendo i conflitti meno conosciuti in Albania, Grecia, Russia, Africa settentrionale e orientale, ma anche nelle Repubbliche Ceca, in India, Sud Africa e Centro Africa. Scabio non dimentica i caduti dell’aeronautica e della marina, né le vittime nei campi di lavoro e sterminio in Germania, Polonia e Austria.

L’autore sottolinea come l’obiettivo principale del volume sia onorare indistintamente ogni caduto, civile o militare, indipendentemente dal luogo di morte, dall’appartenenza sociale o dal credo politico e religioso. Un invito esplicito rivolto ai Comuni vicentini a rivedere e aggiornare le targhe commemorative, spesso incomplete o dimenticate, e un aiuto concreto per le famiglie che ancora cercano risposte sulla sorte dei propri cari.

“Vicenza in guerra” è un atto di giustizia storica e umana, spiega Scabio: «Un omaggio a chi ha perso la vita, seguendo i propri ideali, costretto dalle circostanze o come vittima incolpevole di una guerra spaventosa». Un’opera che invita tutti a riflettere sull’importanza di preservare la memoria per costruire un futuro di pace.

Recensione su "VICENZA REPORT" ufficio stampa della Provincia di Vicenza.

Vicenza in guerra dà un nome a 11.000 caduti

Presentazione venerdì 10.1.25 ore 16 palazzo Nievo

“Vicenza in guerra” restituisce un nome e una storia a oltre 11mila caduti vicentini (1935-1945). Presentazione del volume a palazzo Nievo venerdì 10 gennaio alle 16. Ingresso libero.

Oltre undicimila vicentini caduti durante la seconda guerra mondiale hanno ora un nome e un luogo di morte grazie all’immenso lavoro di ricerca di Fabrizio Scabio riportato nel volume “Vicenza in guerra”.

Una ricerca storica che ha richiesto l’intreccio di molte fonti, la consultazione di circa 516.000 fogli dei ruoli matricolari tra il 1890 e il 1928 e la comparazione con le liste di leva degli stessi anni.

Vicenza in guerra

Quasi 10 anni di lavoro da solo e in equipe per il prof. Scabio, per scovare, dare un nome, un reggimento e un luogo di morte ad una infinità di soldati e di civili che persero la vita durante il secondo conflitto mondiale, tra il 1940 e il 1945, ma anche i caduti nei vari fronti di scontro dal 1935, come Albania, Grecia, Russia, Africa settentrionale e orientale, i caduti dell’aeronautica e della marina, i caduti nei campi di lavoro e di sterminio (tedeschi, polacchi e austriaci), quelli di battaglie meno note nella Repubblica Ceca, in India, in Sud Africa e in Centro Africa.

“Vicenza in guerra” verrà presentato venerdì 10 gennaio alle 16 nella sala consiglio di palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza. L’incontro è organizzato da Unuci Vicenza/Bassano del Grappa con il patrocinio di Provincia di Vicenza, Comune di Vicenza e Regione Veneto.

Oltre all’autore Fabrizio Scabio

Interverranno il generale Amedeo Sperotto e Gianni Periz, presidente della Fondazione 3 Novembre, moderati dal presidente Unuci Umberto Rizzo. Porteranno il saluto il presidente della Provincia Andrea Nardin, il sindaco del Comune Giacomo Possamai e un rappresentante della Regione Veneto delegato dal presidente Luca Zaia.

Obiettivo della ricerca è ricordare tutti i caduti, civili e militari, indistintamente dal luogo di morte, dalla loro appartenenza sociale o credo politico e religioso.

Uno stimolo per i Comuni vicentini ad aggiornare le targhe commemorative poste a memoria dei concittadini scomparsi durante il conflitto. Un aiuto a tante famiglie che non hanno avuto nessuna notizia certa dei cari scomparsi in battaglia o dispersi nelle operazioni o morti nei bombardamenti.

Un modo, spiega l’autore, per rendere omaggio a tutte queste persone che persero la loro vita. Alcuni seguendo i propri ideali, altri costretti, altri vittime inermi di una guerra spaventosa.

“Vicenza in guerra” è edito da Input Edizioni.

L’ingresso alla presentazione è libero.

Vicenza in guerra dà un nome a 11.000 caduti - Vicenzareport

Recensione di "SFOGLIO VICENZA"

VICENZA IN GUERRA 

Un libro di Fabrizio Scabio sui caduti militari e civili durante il secondo conflitto mondiale

Un libro, questo di Fabrizio Scabio, che è una ricerca storica importante che ha richiesto l’intreccio di molte fonti, la consultazione di circa 516,000 fogli dei ruoli matricolari tra il 1890 e il 1928 e la comparazione con le liste di leva degli stessi anni.

Quasi 10 anni di lavoro per scovare, dare un nome, un reggimento e un luogo di morte a una infinità di soldati e di civili che persero la vita durante il secondo conflitto mondiale tra il 1940 e il 1945. Per ricordare tutti i caduti, indistintamente dal luogo di morte, dalla loro appartenenza sociale o credo politico e religioso. Uno stimolo per i nostri comuni e la città ad aggiornare le targhe commemorative poste a memoria delle nostre genti scomparse durante il conflitto.

Uno stimolo per i professori a raccontare la recente storia dell’Italia partendo dalle dediche alle vie della nostra città e dei nostri Comuni. Un aiuto a tutte quelle famiglie che non hanno avuto nessuna notizia certa dei cari scomparsi in battaglia o dispersi nelle operazioni o morti nei bombardamenti.

Anche in quelle battaglie poco conosciute nei vari fronti di scontro come Albania, Grecia, Russia, Africa settentrionale e orientale; i caduti dell’aeronautica e della marina, i caduti nei campi di lavoro e di sterminio (Tedeschi, Polacchi e Austriaci) ma anche della Repubblica Ceca, dell’India, del Sud Africa e del Centro Africa.

Un modo per rendere omaggio a tutte queste persone che persero la loro vita, alcuni seguendo i propri ideali, altri costretti, altri vittime inermi di una guerra spaventosa.

VICENZA IN GUERRA Un libro di Fabrizio Scabio sui caduti militari e civili durante il secondo conflitto mondiale - Sfoglio Vicenza

Recensione di "VIPIU'"

Vicenza in guerra, le storie di 11mila caduti vicentini in un libro. 

Presentazione in provincia

Oltre undicimila vicentini caduti durante la seconda guerra mondiale hanno ora un nome e un luogo di morte grazie all’immenso lavoro di ricerca di Fabrizio Scabio riportato nel volume “Vicenza in guerra”.

Una ricerca storica che ha richiesto l’intreccio di molte fonti, la consultazione di circa 516.000 fogli dei ruoli matricolari tra il 1890 e il 1928 e la comparazione con le liste di leva degli stessi anni.

Quasi 10 anni di lavoro da solo e in equipe per Scabio, per scovare, dare un nome, un reggimento e un luogo di morte ad una infinità di soldati e di civili che persero la vita durante il secondo conflitto mondiale, tra il 1940 e il 1945, ma anche i caduti nei vari fronti di scontro dal 1935, come Albania, Grecia, Russia, Africa settentrionale e orientale, i caduti dell’aeronautica e della marina, i caduti nei campi di lavoro e di sterminio (tedeschi, polacchi e austriaci), quelli di battaglie meno note nella Repubblica Ceca, in India, in Sud Africa e in Centro Africa.

“Vicenza in guerra” verrà presentato venerdì 10 gennaio 2025, alle 16 nella sala consiglio di palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza. L’incontro è organizzato da Unuci Vicenza/Bassano del Grappa con il patrocinio di Provincia di Vicenza, Comune di Vicenza e Regione Veneto. Oltre all’autore Fabrizio Scabio interverranno il generale Amedeo Sperotto e Gianni Periz, presidente della Fondazione 3 Novembre, moderati dal presidente Unuci Umberto Rizzo. Porteranno il saluto il presidente della Provincia Andrea Nardin, il sindaco del Comune Giacomo Possamai e un rappresentante della Regione Veneto delegato dal presidente Luca Zaia.

Obiettivo della ricerca è ricordare tutti i caduti, civili e militari, indistintamente dal luogo di morte, dalla loro appartenenza sociale o credo politico e religioso.

Uno stimolo per i Comuni vicentini ad aggiornare le targhe commemorative poste a memoria dei concittadini scomparsi durante il conflitto. Un aiuto a tante famiglie che non hanno avuto nessuna notizia certa dei cari scomparsi in battaglia o dispersi nelle operazioni o morti nei bombardamenti.

“Un modo – spiega l’autore – per rendere omaggio a tutte queste persone che persero la loro vita, alcuni seguendo i propri ideali, altri costretti, altri vittime inermi di una guerra spaventosa”.


Vicenza in guerra, le storie di 11mila caduti vicentini in un libro

Recensione di "7comunionline.it".

“Vicenza in guerra” dà un nome e una storia a 11.000 caduti vicentini. 

Oggi la presentazione nella sede della PROVINCIA DI VICENZA.

"Vicenza in guerra” restituisce un nome e una storia a oltre 11mila caduti vicentini (1935-1945). Oggi la presentazione del volume a palazzo Nievo.

Oltre undicimila vicentini caduti durante la seconda guerra mondiale hanno ora un nome e un luogo di morte grazie all’immenso lavoro di ricerca di Fabrizio Scabio riportato nel volume “Vicenza in guerra”.

Una ricerca storica che ha richiesto l’intreccio di molte fonti, la consultazione di circa 516.000 fogli dei ruoli matricolari tra il 1890 e il 1928 e la comparazione con le liste di leva degli stessi anni.

Quasi 10 anni di lavoro da solo e in equipe per il prof. Scabio, per scovare, dare un nome, un reggimento e un luogo di morte a un’infinità di soldati e civili che persero la vita durante il secondo conflitto mondiale, tra il 1940 e il 1945, ma anche ai caduti nei vari fronti di scontro dal 1935, come Albania, Grecia, Russia, Africa settentrionale e orientale, i caduti dell’aeronautica e della marina, i caduti nei campi di lavoro e di sterminio (tedeschi, polacchi e austriaci), quelli di battaglie meno note nella Repubblica Ceca, in India, in Sud Africa e in Centro Africa.

“Vicenza in guerra” verrà presentato oggi venerdì 10 gennaio alle 16 nella sala consiglio di palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza. L’incontro è organizzato da Unuci Vicenza/Bassano del Grappa con il patrocinio di Provincia di Vicenza, Comune di Vicenza e Regione Veneto. Oltre all’autore Fabrizio Scabio interverranno il generale Amedeo Sperotto e Gianni Periz, presidente della Fondazione 3 Novembre, moderati dal presidente Unuci Umberto Rizzo. Porteranno il saluto il presidente della Provincia Andrea Nardin, il sindaco del Comune Giacomo Possamai e un rappresentante della Regione Veneto delegato dal presidente Luca Zaia.

Obiettivo della ricerca è ricordare tutti i caduti, civili e militari, indistintamente dal luogo di morte, dalla loro appartenenza sociale o credo politico e religioso.

Uno stimolo per i Comuni vicentini ad aggiornare le targhe commemorative poste a memoria dei concittadini scomparsi durante il conflitto. Un aiuto a tante famiglie che non hanno avuto nessuna notizia certa dei cari scomparsi in battaglia o dispersi nelle operazioni o morti nei bombardamenti.

Un modo, spiega l’autore, per rendere omaggio a tutte queste persone che persero la loro vita, alcuni seguendo i propri ideali, altri costretti, altri vittime inermi di una guerra spaventosa.

"Vicenza in guerra" dà un nome e una storia a 11.000 caduti vicentini. Oggi la presentazione | 7 Comuni Online - Il quotidiano di Asiago e dei Sette Comuni

Recensione su "IL GIORNALE DI VICENZA" di Nicoletta Martelletto il 15 gennaio 2025.

«Cercavo gli zii, ho trovato 11 mila caduti vicentini e li ho trascritti tutti»

di Nicoletta Martelletto

“Vicenza in guerra” di Fabrizio Scabio restituisce una identità a militari e civili tra il 1935 e il 1945


 Un lavoro titanico “Vicenza in guerra”. Ci sono voluti 10 anni ma ora l’elenco completo dei caduti vicentini, civili e militari, dal 1935 (le guerre coloniali) al 1945 (la fine del Secondo conflitto mondiale) è completo. Potrà aiutare molti a collocare nel tempo i propri avi inghiottiti nel nulla, in una tomba dimenticata, in una generico “vittima di guerra”.

Dagli archivi

Ad aver compiuto questa ricerca che nessuno aveva tentato prima, trasversale ai corpi di appartenenza e ai luoghi di bellici o di sterminio, è Fabrizio Scabio, docente alle superiori, al Pasini di Schio, che si occupa anche di sociologia e criminologia. Appassionato di ricerche storiche, si è avventurato in una impresa partendo nell’agosto 2015 dall’Archivio di Stato di Vicenza dove scartabellava per trovare notizie sugli zii, Alfredo della Régia Marina deceduto nel Mediterraneo e Marcello morto in Russia. «Parlando con alcuni ricercatori sul posto capii che per dare un luogo fisico di appartenenza allo zio caduto genericamente in Russia come mi riferivano i nonni - spiega il professore Scabio - avrei dovuto incrociare molte fonti. Moltissime fonti. Oggi posso dire che niente più mi spaventa dopo aver avuto tra le mani 516.000 fogli dei ruoli matricolari tra il 1890 e il 1928, comparandoli poi con le liste di leva degli stessi anni».

I fogli matricolari

Dal foglio matricolare dello zio Marcello scoprì che era un geniere Trt e mise insieme altre informazioni: trasferitele ai parenti, iniziò una discussione. «Ci chiedemmo insieme quante famiglie avrebbero voluto sapere notizie più precise dei caduti al fronte o anche dei morti civili e nacque così l’idea di un libro che potesse dare risposte a quanti non avevano ancora identità. I miei fogli Excel cominciarono a riempirsi di nomi e cognomi, di generalità dei genitori, di città e cimiteri. Da solo - spiega l’autore - non ce l’avrei mai fatta, me ne resi conto dopo pochi mesi. Coinvolsi un amico, Nicolò Dal Grande, e insieme passavano i sabati a trascrivere dati. Coinvolsi altri collaboratori, ma ci sembrava un progetto senza fine».

I dati persi

Nel 2019 l’incidente: il computer di Scabio dà forfait e non c’è modo di recuperare i dati. Tre anni e mezzo di lavoro buttati. La ricerca si arena, poi una funzionaria dell’Archivio di Stato contatta Scabio per avere informazioni sui caduti in Africa e da lì riparte, con i consigli di studiosi e ricercatori, l’indagine per dare un nome, un reggimento e un luogo di morte ad una infinità di uomini e donne che persero la vita tra il 1940 e il 1945, ma anche ai caduti dal 1935 sui fronti di Albania, Grecia, Russia, Africa settentrionale e orientale, ai caduti dell’aeronautica e della marina, ai caduti nei campi di lavoro e di sterminio in Germania, Polonia e Cecoslovacchia.

Alla fine sono oltre 11 mila nomi

«Spero siano tutti corretti, perché oltre a 64 database mondiali che sono stati una fonte primaria, ho letto migliaia di fogli scritti a mano, con nomi spesso storpiati, cognomi che non corrispondevano nelle anagrafi. Dal ministero della Difesa francese ho avuto anche i partigiani vicentini che hanno combattuto e sono deceduti in Francia, con Dueville che diventava Deauville o San Vito che era scritto Sanvìt».

Le curiosità

Tra le tante curiosità emerse, i caduti vicentini nella guerra di Spagna, i soldati partiti volontari per le guerre coloniali in Libia, Eritrea, Somalia, Etiopia; c’è un nuovo aggiornamento sui caduti nel bombardamenti civili a Vicenza che salgono a 712, l’elenco dei morti della Resistenza vicentina ma anche quello dei morti fascisti o presunti tali. 

«Credo che molti comuni, se vorranno, potranno aggiornare i loro elenchi e anche i tanti monumenti ai caduti che sono nelle piazze - osserva Scabio - Ma il mio obiettivo ultimo era dare uno strumento a tante famiglie vicentine per conoscere le sorti dei parenti di cui genericamente spesso si parla come “morto in guerra” senza sapere né dove né come». 






Recensione di "VICULT", Marco Ghiotto

VICENZA IN GUERRA. 
TUTTI I CADUTI VICENTINI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE IN UN LIBRO.

Morire in guerra è un’eventualità purtroppo da mettere nel conto. La guerra è detestata dalle madri, diceva Orazio, perché i figli muoiono a grappoli, figli di famiglie, di nazioni, che abbandonano una vita troppo giovani e per motivi quasi sempre troppo assurdi per essere validi. Ma la morte, qualsiasi morte, deve essere rispettata, e quella di un soldato o di un civile durante un conflitto è una morte che assume in sé anche un valore storico. Le due devastanti guerre mondiali del secolo scorso hanno fatto più di un milione e centomila morti in Italia, ma di molti caduti non si sa che fine abbiano fatto. A questo tema, almeno per i caduti vicentini, ha posto rimedio il professor Fabrizio Scabio che si è concentrato sulla seconda guerra mondiale e ha prodotto un libro, “Vicenza in guerra”, che è il frutto di un lavoro lunghissimo e meticoloso. Uscito a fine dicembre, il volume raccoglie le storie di oltre 11.000 vicentini che dal 1935 al 1945 non hanno fatto ritorno a casa. Dove sono morti, quando, che grado avevano. Un’operazione di dignità, di rispetto, e che sta trovando un grande successo ristoratore verso quei parenti che per anni si erano sempre chiesti quale fosse stato il destino del loro padre, zio, nonno o fratello scomparso in quegli anni. Ed è proprio dalla medesima domanda che lo stesso Scabio si era posto, che il lavoro ha avuto inizio. “Il tutto è iniziato cercando due zii morti in guerra di cui mio papà non ha mai saputo dirmi dove, se non che uno era morto in acqua e uno in Russia – racconta Scabio. Dapprima ho cercato i caduti in Russia ma non era che il primo minimo passo. Mi son trovato nel giro di poco a studiarmi 516mila fogli matricolari e diciamo che mi son lasciato prendere la mano e alla fine ho guardato 1 milione e mezzo di dati tra cui l’archivio segreto vaticano e altri 63 database internazionali. Tutti i dati che ci sono nel libro sono corretti tranne qualche piccolo refuso nei nomi ma il luogo in cui sono morti e quando è comprovato. Qualcuno mi dice che il suo parente è poi morto all’ospedale e non sul posto indicato da me ma sono minoranze, mi fido delle anagrafi su cui si basa la mia ricerca”.


Il lavoro di Scabio è durato quasi 10 anni. Nasce anche da una generale passione per storie di guerra visto che il suo libro precedente raccontava i caduti della RSI a Vicenza (1.900 anime). Libro che gli procurò immaginabili critiche sebbene l’intento dell’autore non fosse affatto politico ma concentrato nel dare onorabilità a delle morti. Il tema del rispetto è senza dubbio quello moralmente più presente. “Nel cimitero di Vicenza – dice – nell’area sacra, ci sono 166 caduti di cui un 60% fascisti e nessuno riportava un’anagrafe. Si trovava scritto “soldato”, oppure “marinaio” e niente di più. Di questi io ne ho trovati e svelati 100 e quasi tutti sono da fuori Vicenza. Poi ho scrupolosamente girato tutto il cimitero e tra i caduti nei bombardamenti più grossi in città mancano 300 nominativi più o meno.”. I morti son morti, sembra voler dire Scabio; viene in mente l’Ungaretti de “Il Dolore” che pregava di cessare di uccidere i morti e di smetterla con gli assurdi rancori e a lasciare riposare in pace le vittime innocenti di una guerra folle.


Scabio, in rapporto alle altre provincie venete sappiamo quanti vicentini sono caduti in guerra?

Vicenza è la seconda provincia come numero di caduti. Verona ci supera perché ha dato tanto sul fronte russo. La divisione Vicenza è stata praticamente annientata in Russia ma Verona ha più caduti in numero. Siamo la seconda provincia sicuramente perché le altre sono lontanissime. Venezia ad esempio arriva “appena” a 6 mila morti.

Com’era invece la guerra in città?

C’era il marasma. Un fatto straziante rende l’idea. Dal ’44 in poi vi era una grande difficoltà per fare i funerali. Perché il commissario prefettizio desse disponibilità di seppellire i cadaveri si doveva prima capire chi erano, soldati o civili, maschi o femmine erano a brandelli, le casse dei morti erano messe in giro per la città per essere riconosciuti. Il 18 novembre 1944 molta gente era in città senza motivo perché quel giorno c’era mercato e quindi hanno fatto una carneficina … neanche lo sapessero. I più grandi bombardamenti su Vicenza sono stati il 25 dicembre, il 2 aprile che era pasqua e il 18 che era mercato.

Quali sono le prime reazioni dei lettori?

Mi stanno arrivando molte mail e molti messaggi ed è esattamente quello che in cuor mio speravo. Il mio lavoro era appunto quello di cercare di dare pace a ricerche e domande durate decenni da parte delle famiglie. Mi ha scritto uno che per 60 anni era convinto che suo zio fosse stato alpino e invece era un fante della ravenna mortaista in Russia, e mi ha ringraziato. Ma soprattutto quando si parla di Albania, o Grecia, mi sono accorto che la maggior parte delle persone non sapessero se i loro parenti erano morti o là o in altre parti. Ma pure moltissimi di quelli morti nei campi di concentramento non erano morti chiare. Molti erano convinti che il loro parente fosse stato ucciso ad Auschwitz o Mauthausen mentre in moltissimi sono morti nei bombardamenti nelle fabbriche o nei campi di lavoro o nelle città.

Ci sono aneddoti e scoperte che non pensava di trovare?

Ci sono ben quattro famiglie che hanno perso tre figli ad esempio e son cose che mi inquietavano mentre le scrivevo. Poi la storia dell’ammiraglio degli Uberti, ucciso a un posto di blocco mentre stava scappando con un altro ufficiale della marina del rsi. Ho scoperto che è sepolto a Vicenza in una cripta nascostissima ma soprattutto ho scoperto che è parente di quel Ubaldo degli Uberti di cui parla Dante.

Per quanto riguarda la sua famiglia invece?

Tra i miei zii, uno è morto nella ritirata in Russia e un altro fu tra gli ultimi ad abbandonare l’incrociatore pesante Trento. Erano fratelli, uno del ’19 e uno del ’21 e poi mia zia, la loro mamma, ha pure perso un terzo figlio tornato dalla guerra che si era ammalato.

Cosa ti ha lasciato dentro questo lavoro?

Sono rimasto sconvolto nel constatare il numero così alto di persone rimaste nell’oblio, di quanti non si sapeva niente e di come nessuno si fosse mai posto il problema di dire “chi sono questi qua?” o del fatto che in molte lapidi i nomi erano sbagliati e che molti monumenti mancano di nomi, anche quelli “a onorcaduti”, nessuno si era preso la briga di fare le ricerche. Morti in Africa, Croazia, non sono mai pervenuti, non li trovi, oppure quelli morti negli ospedali militari di riserva come in quello che era in Corso San Felice. Nella seconda guerra mondiale sono morti più di otto milioni e mezzo di italiani. Io ho lavorato sol sui morti vicentini. Non oso immaginare. 

Scabio Fabrizio autore.



 L'autore Scabio Fabrizio e la prima edizione del libro "VICENZA IN GUERRA", dicembre 2024. 

Presentazione libro "VICENZA IN GUERRA" in Contrà Gazzolle, sede della Provincia di Vicenza.

 






Filmato del Presidente della provincia dott. Nardin Andrea - Recensione "VICENZA IN GUERRA"

 


Recensione del Presidente della Provincia di Vicenza il Dott. Nardin Andrea.

Non un libro di storia ma un libro di Storie. 

Fabrizio Scabio

Vicenza in Guerra: non un libro di storia ma un libro di storie



Vicenza in Guerra

"Un libro sui caduti militari e civili durante il secondo conflitto mondiale.
Una ricerca storica importante che ha richiesto l’intreccio di molte fonti, la consultazione di circa 516,000 fogli dei ruoli matricolari tra il 1890 e il 1928 e la comparazione con le liste di leva degli stessi anni.
Quasi 10 anni di lavoro da solo e in equipe per il prof. Scabio Fabrizio, per scovare, dare un nome, un reggimento e un luogo di morte a una infinità di soldati e di civili che persero la vita durante il secondo conflitto mondiale tra il 1940 e il 1945.
Per ricordare tutti i caduti, indistintamente dal luogo di morte, dalla loro appartenenza sociale o credo politico e religioso.
Uno stimolo per i nostri comuni e la città ad aggiornare le targhe commemorative poste a memoria delle nostre genti scomparse durante il conflitto.
Uno stimolo per i professori a raccontare la recente storia dell’Italia partendo dalle dediche alle vie della nostra città e dei nostri Comuni.
Un aiuto a tutte quelle famiglie che non hanno avuto nessuna notizia certa dei cari scomparsi in battaglia o dispersi nelle operazioni o morti nei bombardamenti.
Anche in quelle battaglie poco conosciute nei vari fronti di scontro come Albania, Grecia, Russia, Africa settentrionale e orientale; i caduti dell’aeronautica e della marina, i caduti nei campi di lavoro e di sterminio (Tedeschi, Polacchi e Austriaci) ma anche della Repubblica Ceca, dell’India, del Sud Africa e del Centro Africa.
Un modo per rendere omaggio a tutte queste persone che persero la loro vita, alcuni seguendo i propri ideali, altri costretti, altri vittime inermi di una guerra spaventosa".

Nelle migliori librerie della provincia di Vicenza.


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